Cantarella Eva - 2004 - Itaca by Cantarella Eva

Cantarella Eva - 2004 - Itaca by Cantarella Eva

autore:Cantarella Eva
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Essays, Literary Collections, Social Science
ISBN: 9788807946202
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2010-10-16T22:00:00+00:00


"nel fatto che essa fa parte di un insieme di norme che in quanto insieme ha qualche caratteristica che lo contraddistingue da altri sistemi di norme". 64 L'identificazione del sistema giuridico, insomma, deve tener conto della complessità dei "sistemi", che sarebbe arbitrario pensare di definire una volta per tutte, attribuendo loro caratteristiche immutabili.

Secondo Bobbio, in particolare, le norme giuridiche si distinguono da quelle che tali non sono perché sono quelle che, all'interno del sistema, hanno raggiunto la "massima istituzionalizzazione". Riprendendo in una nuova prospettiva il discorso sulle sanzioni, egli osserva, infatti, che queste subiscono un processo di istituzionalizzazione attraverso quattro fasi, rispettivamente rappresentate da: a) la specificazione dei comportamenti che richiedono una risposta; b) la determinazione della misura, sia pur entro una certa approssimazione, in cui deve essere contenuta la risposta; c) la designazione della persona o delle persone cui viene attribuita la funzione di decidere se l'atto compiuto sia tra quelli che richiedono una risposta e in quale misura; d) la fissazione di regole in base alle quali deve svolgersi il processo di decisione. Ma questo non comporta necessariamente che una norma giuridica debba avere queste quattro caratteristiche. Significa che "la diversificazione tra sanzione sociale e giuridica avviene su questa linea di sviluppo". La distinzione tra le sanzioni giuridiche e quelle che tali non sono (quelle sociali, morali ecc), dunque, "viene riscontrata non più a livello dei mezzi impiegati, dei mali inflitti, o del maggiore o minore uso della forza, ma al livello del tipo di sistema normativo di cui la sanzione è insostituibile elemento funzionale". 65 Fermiamoci qui: ovviamente, molte altre, e diverse tra loro, sono le teorie in materia. Ma quanto sin qui visto sembra sufficiente ad aiutarci a riflettere con maggior consapevolezza sul nostro problema: Itaca e il diritto, e più in generale il diritto in Omero. La giustizia in città: i re-giudici.

Esiste un diritto a Itaca? Esiste il diritto in Omero? Lo sappiamo bene: la regola dei rapporti sociali, è la vendetta. Ma nei poemi si trovano elaborati concetti come soggetto, volontarietà dell'azione, responsabilità. Si tratta di concetti solamente morali, o già tradotti in principi giuridici? E, in questo caso, come interagiscono questi principi con la logica e il regime della vendetta? Cominciamo da una prima considerazione: a Itaca, e più in generale nei poemi, esiste un sistema di amministrazione della giustizia. Non parlo, ora, della giustizia domestica, quella che abbiamo visto amministrata da Ulisse nel suo Palazzo, sui suoi sottoposti. Parlo di giustizia cittadina. Che questa esista, è attestato senza possibilità di dubbio. Da chi fosse amministrata e quali questioni fosse chiamata a decidere, è cosa assai più controversa. In luoghi diversi dei poemi, infatti, il compito di amministrare la giustizia appare riservato a personaggi diversi. Il primo dei quali, comunque e dunque da lui partiremo è il basileus. Lo abbiamo visto: per rassicurare il figlio sceso nell'Ade per conoscere il suo destino, Anticlea dice a Ulisse che Telemaco ... ai banchetti comuni banchetta come conviene a chi la giustizia amministra; [aner dikaspolos] tutti infatti lo chiamano.



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